Durante la visita di controllo dermatologica contemporaneamente all'osservazione diretta, ad occhio nudo, delle macchie scure pigmentate, si possono effettuare esami strumentali che consentono di identificare meglio la natura della lesione.
- A cosa serve l'esame strumentale delle lesioni pigmentate?
Gli strumenti aiutano l'occhio a vedere di più, perché 1) ingrandiscono la lesione e 2) impiegano dispositivi che consentono di evidenziare aspetti morfologici relativi a strutture che sono situate al di sotto della superficie della cute.
Posizionando quindi gli strumenti sulla lesione (con o senza realizzare un contatto con essa, a seconda del sistema impiegato), appaiono all'occhio esperto aspetti morfologici, sui quali, con maggiore sicurezza rispetto all'esame obiettivo, si può porre la diagnosi.
I principali aspetti che vengono evidenziati riguardano la simmetria della lesione (o la sua asimmetria = A), la regolarità dei bordi (B), i colori (C) e le strutture differenziali (D).
In pratica, si utilizzano per la valutazione delle immagini microscopiche di superficie parametri analoghi a quelli usati per la valutazione clinica.
- Quali sono gli strumenti utilizzati?
Il dermatoscopio è uno strumento di piccole dimensioni, portatile, con una sorgente luminosa costituita da una lampada alogena, localizzata ad una estremità, dove è situata anche una lente d'ingrandimento.
Dopo aver applicato una goccia d'olio sulla lente d'ingrandimento, la si poggia sulla lesione e si osservano le strutture dermoscopiche.
Il videomicroscopio è costituito da una sonda, contenente una telecamera collegata ad un computer. La sonda viene poggiata direttamente sulla lesione e manipolando il filtro si può decidere se osservare la lesione solo in superficie o anche sotto.
La telecamera riprende la lesione, la cui immagine è visibile sul monitor a colori del computer.
I vantaggi che derivano dall'uso dello strumento consistono nella possibilità di usare ingrandimenti variabili e di analizzare rapidamente pazienti con numerose lesioni. Inoltre, il computer è dotato di un sistema di archiviazione, che consente di registrare le immagini e qualora la lesione non venga asportata, di seguirne l'evoluzione nel tempo (mappatura dei nei).
Tuttavia per questo tipo di valutazione è opportuno rivolgersi presso centri di riferimento specialistico.
Lo stereomicroscopio è uno strumento costituito da un supporto snodabile montato su un particolare microscopio, dotato di due oculari, che utilizza diversi ingrandimenti e può essere collegato per mezzo di una telecamera con la possibilità di avere le stesse funzioni del videomicroscopio.
Una nuova tecnica diagnostica non invasiva è la microscopia confocale che produce immagini tessutali in vivo con una risoluzione quasi istologica (biopsia ottica digitale). Tale strumento è attualmente utilizzato solo nei centri altamente specializzati.
- Quando è indicato l'esame strumentale dei nei?
E’ sempre molto utile l’esame clinico integrato all’esame dermoscopico nella valutazione di tutte le lesioni pigmentate e parzialmente pigmentate della cute.
- Con quale certezza si può fare diagnosi con questi strumenti?
Un esaminatore esperto riuscirà ad interpretare gli aspetti morfologici a volte estremamente complessi visibili con queste metodiche ed individuare melanomi in fase iniziale.
Tuttavia bisogna ricordare che la diagnosi certa può basarsi solo un riscontro istologico.
Pertanto è sempre consigliabile fare asportare le lesioni che il dermatologo considera dubbie.