Ricerca sui nuovi farmaci, prevenzione a partire dalle scuola, maggiore collaborazione con i medici di famiglia e istituzione di un gruppo di giovani oncologi sono le mosse con le quali il nuovo presidente vuole contrastare un tumore che, in Italia, miete 1.500 morti all'anno.
Ricerca clinica e transazionale sui nuovi farmaci, prevenzione primaria a partire dalle scuole elementari,maggiore collaborazione con i medici di famiglia e istituzione di un gruppo di giovani oncologi.
Sono le tre armi che l’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI) vuole mettere a punto sotto la guida del nuovo presidente Paola Queirolo, Dirigente Medico dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova, per contrastare il melanoma in Italia: il tumore della pelle che negli ultimi 10 anni ha raddoppiato la sua incidenza e ogni anno colpisce quasi 200.000 persone in tutto il mondo, con 10.500 casi e 1.500 morti solo nel nostro Paese.
“Nella lotta al melanoma è fondamentale il coinvolgimento dei giovani: per questo motivo l’Intergruppo Melanoma Italiano punterà sulla costituzione, all’interno dell’Associazione, di un gruppo di giovani oncologi e porterà avanti un’intensa attività di prevenzione nelle scuole elementari e medie in Italia. Infatti, l’incidenza dei tumori alla pelle è andata aumentando soprattutto tra i giovani, adolescenti e bambini. È quindi fondamentale andare nelle scuole, spiegare che cos’è il melanoma, come ci si può proteggere e come ci si deve comportare al sole.Infine, è fondamentale rafforzare i rapporti tra l’IMI, i medici di famiglia e le associazioni dei pazienti”, ha dichiarato Queirolo, eletta nuovo presidente dell’Imi nel corso del XIX Congresso Nazionale dell’Associazione, che si è concluso nei giorni scorsi a Napoli.
Il Congresso nazionale dell’Imi ha visto la partecipazione di esperti italiani e internazionali impegnati
nella ricerca del tumore della pelle. “Gli esperti – ha aggiunto Queirolo – hanno discusso di nuovi studi
e strategie terapeutiche. In particolare, si è posto l’accento sull’importanza delle target therapy negli
stadi più avanzati del melanoma, con nuove combinazioni terapeutiche che permettono di inibire la tirosin
chinasi e dare così un beneficio clinico sostanziale ai pazienti che presentano una mutazione del gene BRAF,
presente nel 50% dei casi di melanoma metastatico”.
Paola Queirolo è responsabile del Disease Management Team del melanoma dell’Irccs San Martino di Genova e
di numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali sul melanoma. Ha pubblicato più di 100 lavori su
riviste scientifiche peer-reviewed.